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Genitorialità in Azienda: maternità e congedi parentali tra tutela del lavoro e crescita delle PMI

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La tutela della maternità e della paternità in azienda: una guida per PMI e dipendenti

Il sostegno alla genitorialità rappresenta un pilastro fondamentale del diritto del lavoro italiano e un elemento di estrema rilevanza nel perseguimento del benessere aziendale e della fedeltà del personale. Comprendere a fondo le normative relative alla Maternità, ai Congedi Obbligatori e ai Congedi Parentali è essenziale, sia per la corretta gestione burocratica che per la piena tutela dei diritti dei lavoratori (che sono, ricordiamolo sempre, prima persone e poi anche risorse).
Questo approfondimento, lo diciamo subito, non intende sostituirsi al prezioso lavoro dei professionisti del settore ma, anzi, agevolarlo.
Cominciamo quindi subito una panoramica sui punti essenziali.

1. congedo di maternità obbligatorio (lavoratrici dipendenti)

Il Congedo di Maternità è un diritto inderogabile che garantisce alla lavoratrice un periodo di astensione dal lavoro con il mantenimento del posto e un’indennità economica.

Aspetto Dettagli Chiave
Durata
5 mesi totali, di norma: 2 mesi prima della data presunta del parto e 3 mesi dopo. Sono ammesse flessibilità (es. 1 mese prima e 4 mesi dopo, previa certificazione medica).
Retribuzione
La lavoratrice percepisce l’80% della retribuzione media globale giornaliera, a carico dell’INPS. I Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) possono prevedere l’integrazione da parte del datore di lavoro fino al 100%.
Tutela
Divieto di licenziamento (salvo giusta causa o cessazione attività) dall’inizio della gravidanza fino al compimento di un anno di età del figlio.
Flessibilità
È possibile rinunciare al congedo pre-parto e godere dei 5 mesi interamente dopo il parto (opzione di flessibilità massima), a condizione che il medico specialista e il medico aziendale attestino che ciò non arrechi pregiudizio alla salute della madre e del nascituro.

2. congedi di paternità (lavoratori dipendenti)

Da diversi anni, anche la figura paterna è pienamente coinvolta nella tutela della genitorialità con congedi obbligatori a sostegno del nucleo familiare.

Tipo di congedo Dettagli Chiave
Congedo di paternità obbligatorio
Durata: 10 giorni lavorativi (anche non continuativi).
Quando: Entro i 5 mesi successivi al parto.
Retribuzione: 100% della retribuzione, a carico dell’INPS.
Congedo di paternità alternativo
Spetta al padre solo in casi specifici e gravi che impediscono alla madre di usufruire del congedo (morte, grave infermità o abbandono del bambino da parte della madre).

3. congedo parentale (ex maternità/paternità facoltativa)

Il congedo parentale è un diritto più flessibile, utilizzabile da entrambi i genitori, anche contemporaneamente. È fondamentale per bilanciare impegni lavorativi e cura del figlio.

Aspetto Dettagli Chiave
Durata massima
Un limite complessivo di 11 mesi tra i due genitori per ogni figlio (a determinate condizioni).
Limiti di età
Fino al compimento dei 12 anni del bambino (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione/affidamento).
Indennità (base)
Il genitore ha diritto al 30% della retribuzione per un periodo massimo complessivo di 9 mesi tra i due genitori (da utilizzare entro i 12 anni del figlio).
Indennità (novità l. bilancio)
Per il 2024, un mese di congedo è elevato all’80% della retribuzione, utilizzabile da uno dei genitori entro i 6 anni del bambino.

La situazione per le lavoratrici autonome (PMI, commercianti, artigiani)

Anche le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS o alle Gestioni speciali (artigiani, commercianti, coltivatrici dirette) hanno diritto alla tutela della maternità, sebbene con differenze procedurali e di calcolo.

Aspetto Dettagli chiave
Diritto al congedo
Hanno diritto al congedo di maternità per 5 mesi (2 prima e 3 dopo il parto, o flessibilità massima).
Indennità
È corrisposta un’indennità pari all’80% del reddito (calcolato sull’anno precedente), a condizione che siano in regola con il versamento dei contributi.
Requisito lavorativo
A differenza delle dipendenti, l’indennità è corrisposta anche se la lavoratrice continua a lavorare durante il periodo, proprio in virtù della natura flessibile del lavoro autonomo.
Congedo parentale
Possono beneficiare di un massimo di 3 mesi a testa (totale 6 mesi) per ciascun genitore, utilizzabili entro l’anno di vita del bambino, con indennità al 30%.

Informazioni essenziali per il datore di lavoro (PMI)

La corretta gestione dei congedi è un obbligo normativo e un fattore di competitività aziendale.
Aspetti amministrativi e finanziari:

Vantaggi strategici:

Il nostro consiglio, come associazione datoriale, è quello di pianificare le assenze e le eventuali sostituzioni per tempo, e assicurarsi che l'ufficio personale o il consulente del lavoro siano sempre aggiornati sulle ultime circolari INPS, spesso soggette a modifiche annuali.

Come anticipato, questo articolo intende fornire un quadro generale. Per ogni singolo caso è sempre necessario rivolgersi al proprio consulente del lavoro di fiducia o all'associazione per una gestione precisa e conforme alla normativa vigente.